Roseto Fineschi in Toscana

Roseto Fineschi: la storia delle rose in Toscana

Da oltre quarantacinque anni, il roseto della fondazione “Carla Fineschi” accoglie numerose varietà di rose provenienti da tutto il mondo, organizzandole per specie, dalle rose botaniche alle più antiche alle più recenti rose rifiorenti.

Sostenuto da una fondazione dedicata, il roseto rappresenta una preziosa “collezione scientifica di materiale vivente”, che ospita oltre 6000 varietà.

Aperto al pubblico dalla prima domenica di maggio all’ultima domenica di giugno, durante il periodo di fioritura massima, il roseto merita di essere visitato più volte. Mentre le rose rifiorenti sbocciano ripetutamente con l’arrivo della bella stagione, le varietà più antiche iniziano a fiorire già ad aprile, offrendo un’esperienza unica nel suo genere per la stagione. Durante la visita si può semplicemente percorrere i vialetti delle rose, concentrandosi su quelle che attraggono maggiormente l’attenzione, oppure ci si può soffermare a osservare i fiori e l’aspetto delle piante, respirando il loro profumo e annotando il nome, l’ibridatore e la data, accuratamente riportati su ogni targhetta che accompagna le piante.

Nel roseto non mancano panchine e angoli dove ci si può sedere e godere semplicemente della bellezza circostante, in una quiete resa ancor più preziosa dalla presenza di pavoni dai vivaci colori.

L’itinerario proposto consente di immergersi nel mondo delle rose in modo organico, incontrando gruppi di piante con origini simili.

Entrata del roseto fineschi
Entrata del Roseto (www.valdarno24.it )

Rose botaniche

Le rose in specie, conosciute anche come rose botaniche, sono le progenitrici di tutte le rose. Il loro fascino risiede nella semplicità dei fiori, con corolle piatte o a forma di coppa, colori delicati e luminosi, numerosi petali, rami spinosi e cespugli senza una forma definita tipica delle specie selvatiche. Nei giardini, possono creare macchie di colore o siepi posizionate lungo i confini della proprietà, in una zona alberata o dove si desideri creare un’atmosfera naturalistica nel parco. Alcune di esse presentano fiori semidoppi.

Le rose storiche

Le rose storiche sono quelle ottenute selezionando e preservando le mutazioni presenti nelle piante nate da seme. Tra il XVI e il XIX secolo, queste rose rivestirono un’importanza fondamentale, ma furono in seguito superate dall’avvento di nuovi ibridi che presentavano come caratteristica distintiva, seppur ancora in via di sviluppo, la capacità di rifiorire. La rosa gallica e le sue successive mutazioni rappresentano un esempio significativo. Pur presentando forme più ordinate e una gamma di colori più ampia, l’uso di queste rose non differisce molto da quello indicato per il primo gruppo, includendole anche in siepi miste fiorite o aiuole popolate da bulbi fioriti e piante perenni, per creare un angolo naturale.

Le rose bride perpetue e le Bourboniane

Il terzo gruppo è costituito dalle rose ibride perpetue, ottenute incrociando le specie autoctone europee con le prime rose importate dalla Cina, e dalle rose bourboniane, risultato dell’incrocio tra le damascene rifiorenti e le rose cinesi stesse. La varietà variegata di Bologna, vero orgoglio nazionale, può essere considerata l’emblema di questo gruppo. La loro fortuna fu di breve durata, sebbene non si estinsero mai del tutto. L’uso di queste rose in giardino indica la presenza di una mano esperta che non rinuncia alla delicatezza e alla ricerca di forme che l’euforia delle rose moderne non riesce più a esprimere.

Rose Tea

Il quarto gruppo è composto dalle rose cinesi e dalle rose Tea, ottenute dall’ibridazione della R. gigantea con la rosa cinese. La loro introduzione segnò un momento di svolta significativo, poiché si distinguono per i loro colori vivaci e puri come il rosso, il giallo e l’arancione. Oggi, le rose cinesi, grazie alla semplicità dei loro fiori, sono spesso utilizzate come arbusti fioriti, più che come rose vere e proprie, da affiancare e mescolare con altre specie arbustive fiorite, dal viburno al filadelfo.

Rose rosse nel roseto fineschi
Rose rosse al Roseto Fineschi (crediti: frammentiditoscana.it)

Ibridi di Tea e Floribunda

Chiudono la lista le rose più famose e moderne: gli ibridi di Tea, conosciuti anche come rose H.T., e le rose floribunda. Gli ibridi di Tea, le rose moderne dalle lunghe steli erette, con fiori grandi, ricchi, con boccioli allungati dai petali avvolti a spirale e multicolori, furono ottenuti dall’incrocio di una rosa Tea e una rosa ibrida perpetua nel 1867. Successivamente, si ibridò una rosa H.T. con una Polyantha a fioritura multipla, ottenendo piante con fiori più piccoli disposti in mazzi, raccolti e di dimensioni più contenute. Oggi, la distinzione diventa sempre più ridotta grazie alla presenza di tipologie intermedie e alla condivisione di caratteristiche. Queste sono le rose che popolano i nostri giardini, disponibili in una varietà di colori e tipologie così ampia da soddisfare ogni possibile desiderio.

Gallery di rose più belle

Il roseto Fineschi svolge un ruolo di grande importanza nella conservazione della biodiversità e nella preservazione delle varietà storiche. Tra le numerose rose presenti, ne segnaliamo alcune che sono ancora attivamente moltiplicate e reperibili presso i garden specializzati, mentre altre sono così ricercate che richiedono un notevole sforzo per trovarne dei riferimenti.

Una di queste è la Rosa obtusifolia, diffusa in tutto il territorio europeo, compresi l’Inghilterra e la Scandinavia. Questa pianta molto resistente presenta foglie scure, lucide e profumate, composte da cinque a sette foglioline. Può formare grandi cespugli radi, alti fino a tre metri, e fiorisce una sola volta, aprendo corolle con un numero variabile di petali da quattro a otto. È adatta a essere coltivata al limite della vegetazione arborea.

Rosa obdusifolia nel giardino fineschi
Rosa obtusifolia (credits: Wikipedia)

La Rosa Fimbriata, ottenuta da Morlet nel 1891, è in realtà un ibrido di Rosa rugosa e non una specie a se stante. Deve il suo nome alla forma dei petali che ricorda quella dei garofani. I fiori, con un diametro di 6 cm, hanno un profumo dolce e sono di un delicato colore rosa. Dopo una prima fioritura generale a fine maggio, si osserva l’apertura sporadica di altri boccioli durante la stagione.

Anche la rosa ‘Le Cid’ è un ibrido di Rosa rugosa, ottenuto da Vigneron nel 1909. Questa rosa presenta fiori semplici con cinque petali leggermente stropicciati, di un intenso colore rosa con venature più scure che ricordano il disegno reticolato dei gerani selvatici.

Della stessa epoca è anche la ‘Variegata di Bologna’, ottenuta da Bonfiglioli, si ritiene per mutazione. Questa rosa ha grandi e profumate fioriture piene di colore rosa, con macchie e striature porpora, riunite in corimbi formati da tre a cinque unità. I colori sono più intensi nei climi freddi e la pianta stessa è vigorosa.

Rosa variegata
Rosa variegata di Bologna

Un’aggiunta recente è rappresentata dalla rosa presentata da Kordes nel 2003, chiamata ‘Amadeus’. Questa rosa è rifiorente, vigorosa e può raggiungere un’altezza di oltre due metri. I suoi fiori doppi di medie dimensioni sono riuniti in grappoli di cinque a sette unità. Apprezzata per i suoi grandi boccioli e le foglie scure, emana un profumo leggero ma speziato.

Rosa Amadeus - Roseto Fineschi
Rosa ‘Amadeus’ (credit A&M STUDIO)

‘Mrs A. Curtiss James’, del 1933, è nota anche come ‘Golden climber’. Questa rosa rampicante, ottenuta nel 1936 dall’americano Brownell, presenta grandi fiori composti da diciotto petali e un intenso profumo. Di colore giallo e uniflorale.

‘Mrs A. Curtiss James’ (foto A&M Studio)

‘Marguerita Hilling’, anche conosciuta come ‘Lady Hilling’, è stata selezionata da Hilling nel 1958 e ottenuta per mutazione dalla famosa Nevada. Questa rosa arbustiva di colore rosa puro fiorisce precocemente, verso la fine di aprile, seguita dall’apertura successiva e distanziata di altre corolle. È estremamente resistente al freddo e quindi consigliata per le zone montane e settentrionali. Può raggiungere un’altezza di 5 metri ed è utilizzabile anche come coprimuro nelle regioni a clima mite.

‘Nebuleuse’, ottenuta da Gaujard nel 1971, rappresenta una splendida semplicità che richiama le rose storiche. La sua corolla semplice, composta da cinque petali, è di un intenso colore rosso corallo, un tratto genetico introdotto dalle progenitrici cinesi. Il tutto è impreziosito dagli stami filamentosi sottolineati da una macchia centrale bianca e dal portamento reclinato, quasi pendente.

‘Norwich Castle’, ottenuta da Beales nel 1979, è un classico esempio di rosa che presenta le caratteristiche tipiche degli ibridi di Tea e floribunda. Gli steli sono robusti e lunghi, adatti per il taglio, mentre i fiori sono riuniti in mazzi. Rifiorente, con un profumo muschiato, ha un prezioso colore albicocca con petali più scuri nella parte esterna.

Rosa norwich castle
Rosa ‘Norwich Castle’ (www.schmid-gartenpflanzen.de)

‘City of York’, ottenuta da Tantau nel 1945, altro nome per Direktor Benschop, è una rosa rampicante di tipo floribunda ottenuta dall’incrocio di ibridi di Tea e vecchie varietà sarmentose. I boccioli sono di colore giallo ma si aprono in fiori bianco crema con stami ben evidenti. La fioritura è unica, con sporadiche fioriture successive.

Rosa bianca city of york
Rosa ‘City of York’ (https://www.schmid-gartenpflanzen.de)

‘Della Balfour’, ottenuta da Harkness nel 1994, ha fiori con una colorazione particolare che cambia nel tempo. Si aprono di un intenso colore giallo con sfumature cremisi ai margini dei petali, per poi trasformarsi in un interessante mix di crema e rosa. Questa rosa cresce rapidamente e rifiorisce abbondantemente.

rosa Della Balfour
rosa Della Balfour (A&M Studio)

Barricade, ottenuta da Combe nel 1971, rappresenta una rosa dal carattere fortemente moderno. Con un colore che oscilla tra il rosa e il rosso, luminoso al punto da sembrare alterato, ha la forma classica degli ibridi di Tea, ma i suoi fiori sono riuniti in grappoli. I boccioli si aprono gradualmente, mantenendo il centro stretto fino all’ultimo.

Tiffany, ottenuta dall’americano Lindquist nel 1954, è uno dei più fortunati ibridi di Tea. Nonostante siano trascorsi oltre cinquant’anni, le sue qualità rimangono intatte: rifiorente, con un profumo intenso e una forma sontuosa ma elegante. I boccioli si aprono lentamente, rivelando fiori di colore rosa con sfumature talvolta salmone, talvolta gialle. Parte dei fiori pende verso il basso.

James Mason, presentata da Bales nel 1982, pur essendo una varietà recente, presenta caratteristiche tipiche delle rose antiche, galliche o moschate. La sua colorazione può variare dal rosso scarlatto al cremisi. Forma mazzi di fiori che compaiono una sola volta all’anno, ma lasciano spazio a bacche colorate molto decorative.

Rosa rossa james mason
Rosa ‘James Mason’ (HongistonTaimisto.fi)

Cura delle rose

Il roseto Fineschi cattura l’attenzione per l’ordine, la precisione e l’enorme mole di lavoro che solo un occhio esperto riesce a cogliere, anche se durante l’apertura al pubblico tutto avviene con discrezione e silenzio. Un risultato simile non si improvvisa, ma è il frutto di un impegno costante nel tempo. Come in ogni visita a un giardino storico, cerchiamo di osservare, comprendere e imparare.

Il primo insegnamento riguarda la gestione del terreno. Il terreno non può essere coperto da pacciamatura, poiché rimuoverla per eseguire lavori e fertilizzazioni sarebbe troppo dispendioso in termini di tempo e risorse. Il terreno non viene lasciato a inerbire, ma viene lavorato in superficie con una zappettatura-erpicatura accurata, che elimina le erbacce, mantiene il terreno morbido, rompe la crosta e interrompe l’ascesa dell’acqua dai livelli più profondi, riducendo le perdite per evaporazione.

Il secondo insegnamento riguarda la lotta precisa contro le erbacce, che vengono eliminate non solo sotto la chioma delle piante, ma anche lungo i sentieri e sotto gli alberi.

Come terzo punto, sottolineiamo l’uso razionale dell’acqua. Le rose sono piante che possono sopportare il freddo più intenso, ma durante l’estate soffrono per il caldo e soprattutto per la siccità. Per proteggersi, le piante entrano in una sorta di pausa vegetativa durante i mesi estivi e riprendono a fiorire solo quando le temperature si rinfrescano e le precipitazioni tornano. L’acqua viene utilizzata alla base delle piante, mai sulla vegetazione, direttamente sotto la chioma, dove si sviluppa l’apparato radicale. Viene somministrata in quantità frazionata, suddivisa in più dosi che seguono un’irrigazione profonda, al fine di mantenere l’umidità del terreno costante per un periodo più lungo.

Quarto punto: le potature. Non solo vengono eseguite con maestria, ma tengono conto in modo ottimale dello sviluppo armonico della pianta. È sorprendente notare come i tagli non siano visibili, senza monconi né rami vuoti. Ciò sarebbe normale se si trattasse di piante giovani, nel pieno della loro vitalità, ma molte di esse vantano già una lunga storia. Contenere la pianta non significa sacrificare la sua bellezza.

Infine, prestate attenzione all’economicità e alla praticità di alcune soluzioni adottate. Nel corso del tempo, i roseti possono emergere in superficie, lasciando scoperto il colletto e le prime ramificazioni delle radici. Per proteggere le rose dal freddo, dai parassiti e dal rischio di danni, è stata realizzata un’aiuola sopraelevata utilizzando vecchi coppi infissi nel terreno per metà della loro lunghezza.

Come raggiungerlo

Vicinissimo a Firenze, inserito nella campagna toscana nel profilo di colline coltivate a cereali e vite, il roseto Fineschi, può rappresentare una pausa fra due mete storico-artistiche che qui sono ovunque.

Lungo l’autostrada A1 uscite al casello di Valdarno, prendete in direzione di Montevarchi e poi di Cavriglia, e alla rotonda posta all’ingresso del paese troverete l’indicazione.

Al roseto c’è un ampio parcheggio libero, manca un punto di ristorazione ma è possibile usufruire di un servizio di bed and breakfast.

All’ingresso è richiesto un contributo di 5 euro per sostenere il mantenimento del roseto.

Altri progetti che potrete trovare sul sito www.rosetofineschi.it, come “Adottate una rosa” e il concorso fotografico.

Telefono 366 2063941

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