Gelsomino: le specie più belle da coltivare


Sono oltre 300 le specie che appartengono al genere Jasminum (gelsomino); sono arbusti rampicanti o ricadenti, sempreverdi o a foglia caduca, che da maggio in avanti si aprono in fioriture numerosissime e profumate.

Il gelsomino comune

Il gelsomino comune, noto scientificamente come Jasminum officinale, è un arbusto caratterizzato dai suoi delicati fiori a stella, che possono raggiungere una larghezza di circa 2 cm. Composti da 5 petali bianchi, talvolta sfumati di rosa, i fiori emettono un profumo incantevole. Si presentano in infiorescenze a racemo che si sviluppano all’ascella delle foglie. Questa specie è a foglia caduca, abbastanza robusta e resistente al freddo, il che spiega la sua diffusione anche nelle regioni settentrionali. Le foglie sono composte da 5-9 foglioline ovali e appuntite, di un vivace verde lucido.

Siepe di Gelsomino officiale bianco
Jasminum officinale

Il gelsomino Inverleith

La varietà Jasminum officinale ‘Inverleith’ si fa notare per la caratteristica dei boccioli colorati di rosa intenso che poi si aprono in bianco sfumato di rosa chiarissimo. Ha una fioritura con grappoli morbidi e leggermente pendenti. Il contrasto tra la purezza dei petali bianchi aperti e il colore intenso dei boccioli rossi è evidente. Le nuove foglie di questa varietà hanno riflessi di colore bronzo, per poi assumere un verde scuro una volta mature. Questa varietà è particolarmente indicata per i balconi esposti al calore intenso, poiché può resistere anche a temperature fino a 40 °C. Inoltre, ha una buona tolleranza al freddo, potendo sopportare temperature fino a -10 °C, e richiede un moderato fabbisogno di acqua.

Jasminum 'Inverleith' (foto A&M Studio)
Jasminum ‘Inverleith’ (foto A&M Studio)

Il gelsomino Sambac

Jasminum sambac, noto anche come gelsomino d’Arabia o gelsomino mugherino, è una pianta originaria dell’India, dove i suoi fiori dall’inconfondibile profumo vengono utilizzati per aromatizzare il tè. Questa specie mostra una scarsa resistenza al freddo e si distingue per le sue grandi corolle, con petali lunghi e carnosi. In Italia, può raggiungere un’altezza di 4 metri, presentando un portamento rigoglioso e un aspetto un po’ disordinato. Una caratteristica distintiva del Jasminum sambac è rappresentata dalle sue foglie di grandi dimensioni, di colore verde scuro e dal margine intero.

Una cultivar degna di nota è ‘Maid of Orleans’, dedicata a Margherita Luisa D’Orleans, moglie francese di Cosimo De’ Medici III. Questo gelsomino presenta fiori ricchi, semplici ma con un certo sovrapporsi degli elementi, di dimensioni moderate e con petali estremamente carnosi e dall’aspetto quasi ceroso. Le foglie di questa varietà sono di colore chiaro. La sua fioritura inizia a maggio e si prolunga fino ad agosto.

Tra tutte, spicca soprattutto la varietà di Jasminum sambac ‘Grand Duca di Toscana’, così chiamata in onore di Cosimo De’ Medici III. Questo gelsomino si caratterizza per una corolla multipla, larga circa 2,5 cm, é sensibile al freddo, e sboccia da maggio a novembre, talvolta mostrando petali esterni di colore rosato. La pianta cresce lentamente e le sue foglie larghe sono di un verde scuro uniforme. 

Jasminum sambac "Granduca di Toscana" (A&M Studio)
Jasminum sambac “Granduca di Toscana” (A&M Studio)

Altre specie a fiori bianchi

Jasminum grandiflorum, conosciuto come gelsomino di Spagna, si distingue per i suoi fiori di dimensioni più grandi rispetto al gelsomino comune, che possono raggiungere un diametro di 3,5 cm. Questi fiori, di colore bianco (con sfumature rosate quando sono in bocciolo), sono profumati e sbocciano in continuazione durante tutto l’estate. Il gelsomino di Spagna è una specie sempreverde e le infiorescenze si formano all’estremità dei rami.

Jasminum rex, o Jasminum nobile, è noto per i suoi fiori di dimensioni eccezionalmente grandi, che possono arrivare fino a 5 cm di diametro. Di colore bianco candido, questi fiori si aprono durante l’estate. Anche questa specie è sempreverde.

Jasminum azoricum, conosciuto come gelsomino delle Azzorre, produce fiori a forma di stella di colore bianco candido, larghi fino a 2,5 cm e profumati. Questi fiori si riuniscono in infiorescenze apicali. É anch’essa una specie sempreverde, é utilizzata spesso nei giardini vicino al mare perché resistente alla salsedine e ama il caldo, necessita di irrigazioni regolari, ma non abbondanti.

Jasminum azoricum (Foto A&M Studio)
Jasminum azoricum (foto A&M Studio)

Jasminum polyanthum è una specie sempreverde particolarmente generosa nella produzione di fiori profumatissimi. Questi fiori, larghi fino a 2 cm, si presentano in grappoli e i petali sono principalmente bianchi, ma possono anche avere tonalità tendenti al rosa. I boccioli sono di colore rosa scuro. Questa specie fiorisce in genere verso la fine dell’inverno ed è una delle prime a farlo rispetto ad altre specie di gelsomino. 

Jasminum polyanthum (credits malvarosa.it)

Le specie a fiori colorati

Jasminum nudiflorum, conosciuto come gelsomino di san Giuseppe, si distingue per i suoi fiori solitari di colore giallo, larghi tra 1 e 2 cm, che sbocciano precocemente alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera. Questi fiori si aprono sui rami ancora privi di foglie della pianta, che è decidua. Nonostante la sua mancanza di profumo, il gelsomino di san Giuseppe offre uno spettacolo di colore in concomitanza con la celebrazione di san Giuseppe il 19 marzo.

Jasminum nudiflorum - Aime Vivai Shop
Jasminum nudiflorum (credit: Aime Vivai Shop)

Un altro gelsomino dai fiori di colore giallo brillante è il Jasminum primulinum (sinonimo di J. mesnyi). I suoi fiori semidoppi, di dimensioni grandi fino a 4 cm, assomigliano alle primule selvatiche che sbocciano in primavera. Questa specie è sempreverde, mantenendo il suo fogliame tutto l’anno.

Jasminum beesianum, noto come gelsomino rosso, è originario della Cina ed è unico nel suo colore dei fiori, che tendono al rosa-rosso. Sebbene meno profumati e più piccoli (larghi 1 cm) rispetto ad altre varietà di gelsomino, i suoi fiori sono molto vivaci e appariscenti.

Jasminum beesianum - Rose Barni
Gelsomino Beesianum (credits The Garden of Eaden.com)

Il falso gelsomino

Spesso si fa riferimento al Trachelospermum (o Rhyncospermum) jasminoides come ‘gelsomino’, ma in realtà si tratta di un ‘falso gelsomino’. Questo arbusto rampicante, appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, presenta un aspetto molto simile al gelsomino comune, motivo per cui viene spesso confuso con quest’ultimo. Tuttavia, ci sono alcune differenze sostanziali tra i due. Il Trachelospermum jasminoides è una specie sempreverde con foglie opposte e semplici, di forma ovale e di un verde lucido leggermente più coriaceo.

Rispetto al ‘vero gelsomino’, il falso gelsomino è più rustico e resistente. 

La sua coltivazione ha preso il sopravvento, in quanto può sopportare temperature più fredde, vicine ai -10-15°C, rispetto ai -5°C del gelsomino comune. Inoltre, il falso gelsomino ha una crescita più rapida e di solito è meno suscettibile alle malattie. 

I fiori del falso gelsomino si presentano in cime terminali o ascellari e, a prima vista, possono sembrare identici a quelli del gelsomino. Tuttavia, se osservati attentamente, si noterà che i fiori del gelsomino sono più piatti, mentre quelli del falso gelsomino hanno una forma più dinamica, simile a una girandola in movimento, con una larghezza di circa 2,5 cm.

All’interno di questo genere, ci sono anche specie con fiori colorati, come il Trachelospermum asiaticum, che produce fiori larghi mediamente 2 cm, con petali che variano dal crema al giallo.

Falso gelsomino (credits Viridea)

Come si coltiva il gelsomino rampicante

Gelsomini e falsi gelsomini sono arbusti a portamento rampicante che hanno la capacità di estendersi notevolmente, coprendo grandi superfici come muri, cancellate, ringhiere o berceau. Dato il loro caratteristico sviluppo rampicante, è importante coltivarli utilizzando dei supporti ai quali possano aggrapparsi. Sul terrazzo, ad esempio, è comune coltivare il gelsomino in fioriere spaziose dotate di griglie adagiate su un muro o una parete della casa.

Una volta messa a dimora, la pianta deve essere legata alla griglia: i rami, che al momento dell’acquisto sono legati tra loro ad un tutore o canna, devono essere slegati e districati, quindi allargati e assicurati con legacci alle maglie della griglia.

Per una singola pianta, una fioriera rettangolare di circa 80 cm di larghezza e 50-60 cm di profondità è sufficiente. Nel caso di un paio di piante, invece, è preferibile utilizzare una fioriera larga almeno un metro, in modo da poterle disporre a una distanza adeguata. È sempre consigliabile posizionare uno strato di materiale drenante di circa 3-4 cm di spessore (come l’argilla espansa) sul fondo del vaso, seguito da terriccio universale, possibilmente già arricchito di concime. Al fine di garantire un adeguato drenaggio dell’acqua in eccesso attraverso i fori presenti sul fondo delle fioriere, è opportuno posizionarle su supporti appositi prima di riempirle con la terra. 

Per quanto riguarda il terreno, i gelsomini sono piante adattabili e non presentano particolari esigenze, a patto che il terreno sia ben drenato, fresco e fertile. Durante la primavera e l’inizio dell’estate, si consiglia di distribuire concime bilanciato una volta al mese. Quando arriva il freddo, è consigliabile applicare una generosa pacciamatura di terricciato di letame maturo intorno alla base della pianta, offrendo così sia nutrimento che protezione dal freddo. 

Quanta luce è necessaria al gelsomino?

I gelsomini vanno posizionati in un luogo luminoso, dove siano protetti dalle ore centrali del giorno che in estate possono essere troppo calde. Nel caso delle piante in vaso, è consigliabile ombreggiare il contenitore per evitare che le radici si surriscaldino.

È importante considerare che i gelsomini hanno una resistenza limitata al freddo. Pertanto, se si vive in una zona collinare o settentrionale, è preferibile coltivarli in un’area riparata dai venti freddi, ma allo stesso tempo ben esposta al sole. Solitamente, posizionarli vicino a un muro può essere un’opzione valida. Per le piante in vaso, durante i periodi freddi, è consigliabile trasferirle in ambienti luminosi per proteggerle.

Inoltre, è fondamentale scegliere una posizione che sia riparata dal vento e da correnti d’aria indesiderate per queste piante. Non dimenticare di esporle al sole per almeno metà giornata.

Quanta acqua ha bisogno il gelsomino?

Per garantire una buona crescita e fioritura, è fondamentale fornire un’adeguata quantità di acqua, irrigando abbondantemente durante la stagione primaverile ed estiva in base alle condizioni climatiche e al tipo di terreno. Associato a una fertilizzazione periodica, questo permetterà al gelsomino di prosperare e offrire risultati soddisfacenti. Nelle regioni più calde, durante la stagione vegetativa, è consigliabile annaffiare generosamente ogni giorno. Tuttavia, nei climi più freschi o nei terreni molto compatti, è possibile ridurre la frequenza dell’irrigazione a tre volte la settimana. 

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