I giardini di Castell Trauttmansdorff a Merano


In estate la natura offre colori e spettacoli incredibili, soprattutto per chi ama la montagna. In Alto Adige, a Merano, oltre a panorami meravigliosi è possibile visitare i giardini di Castell Trauttmansdorff, chiamati anche i giardini di Sissi.

Il nome deriva dal soggiorno dell’imperatrice d’Austria, che verso il 1870 trascorse alcuni giorni in questa località con le figlie, decretando il successo della città tra le mete più ambite del tempo.

donna travestita da SIssi sulla balconata del castello

Un giardino perfetto per tutte le stagioni

Tra i numerosi giardini proposti nella regione, questo brilla per la sua capacità di offrire punti di interesse dalla primavera all’arrivo del freddo, senza la necessità di sostituire le aiuole una volta che le fioriture si esauriscono. Qui, i colori e le fioriture si mescolano armoniosamente da una stagione all’altra senza lasciare vuoti o periodi privi di fascino. E’ un esempio eccezionale di come la diversità degli ambienti, favorita dal clima particolare della conca di Merano e dall’abilità dei giardinieri, permetta di creare percorsi affascinanti e coinvolgenti dalla primavera all’autunno.

Questo giardino si distingue per la varietà degli spazi che lo compongono, talvolta contrastanti tra loro, ma armoniosamente coesistenti grazie alla presenza abbondante di acqua. Per apprezzarlo in tutta la sua ampiezza, non potete perdere il punto panoramico, un vero e proprio “belvedere”, da cui ammirare il paesaggio circostante o semplicemente il proprio giardino in un solo sguardo.

Estate a Castel Trauttmansdorff (foto Karlheinz Sollbauer/CastelTrauttmansdorff)
Estate a Castel Trauttmansdorff (foto Karlheinz Sollbauer/CastelTrauttmansdorff)

Ospita piante da tutto il mondo

Inaugurato il 16 giugno 2001, il giardino si estende su una superficie di 12 ettari, con 80 spettacolari ambienti botanici e si presenta come un affascinante mosaico di quattro distinti ambiti, ciascuno arricchito da un intricato labirinto di percorsi e spazi tematici. Tuttavia, ciò che colpisce di più è l’armoniosa unità che si è raggiunta, quasi come se fosse uno specchio magico in grado di riflettere una vasta porzione del mondo.

Nell’area tematica i “Boschi del mondo” si può scoprire la maestosità della foresta di bambù e la rarità della preziosa Wollenia nobilis, autentico fossile vivente. In quella dedicata ai suggestivi “Paesaggi dell’Alto Adige” ci si può immergere tra orti rigogliosi e vigneti che bagnano la luce del sole. Nell’area dei solari “Giardini del sole” si può vivere l’atmosfera mediterranea e deserta, mentre nei suggestivi “Giardini acquatici” si possono ammirare ruscelli che scorrono, cascate impetuose, ponti graziosi e terrazzamenti affacciati sul lago.

In questo luogo incantevole, ogni angolo è curato con maestria e rivela una diversità senza pari, trasportandoci in un viaggio immaginario attraverso varie culture e ambienti naturali.

Nei suggestivi “Giardini del sole” si rimane stupiti di fronte all’insieme di olivi, cipressi, girasoli e lavanda che si uniscono combinando le atmosfere della Provenza, della Toscana e del Sud del nostro paese. È impossibile non notare la presenza di una ricca limonaia, dove gli agrumi si alternano a spettacolari fioriture di strelitzie, e un giardino di piante succulente, che in questa fase dell’anno si presenta già rigoglioso, con esemplari maestosi e altri dalle forme curiose, coltivati su un substrato semidesertico e illuminati dal sole.

opera in acciaio nel giardino Trauttmansdorff
Echinocatus grusoni crediti: bazaardelmundo.it

Nelle immediate vicinanze del Laghetto delle Ninfee, sebbene definirlo semplicemente un “laghetto” sembri riduttivo data la sua grandezza e importanza, durante l’autunno è possibile ammirare uno spettacolo di fioriture che si aggiunge al suggestivo labirinto del giardino all’italiana. In questa stagione, gli occhi degli osservatori sono catturati dai colori vibranti dei crisantemi e degli aster, dalle ultime rose ancora in fiore, dagli anemoni giapponesi, dalle camelie autunnali e dalle foglie ingiallite delle hosta. Lungo le rive del laghetto, i grandi pennacchi delle pampas si riflettono sull’acqua, creando un affascinante specchio dove nuotano le grandi carpe koi, che aggiungono ulteriori note di colore all’intero quadro

Verso la fine della stagione, ovunque siamo circondati da un vero e proprio festival di colori. Le bacche degli alberi, le foglie, le erbe e persino le cortecce creano uno spettacolo cromatico sorprendente. Possiamo ammirare il bronzo del Taxodium distichum e il dorato del Cornus controversa, che si distinguono tra gli altri alberi. Le bacche della Rosa virginiana, sia nere che rosse, aggiungono un tocco di vivacità, mentre le ultime ortensie, i melograni e i berberis si tingono di colori intensi e sfumature vinose che sembrano ardere. È un tripudio di tonalità che rende l’ambiente un luogo incantevole da contemplare.

Impossibile non rimanere affascinati dall’alta specializzazione botanica di alcune parti del giardino che creano spazi tematici che si integrano armoniosamente nel disegno generale senza risultare staccato o fuori contesto. Specializzazione ottenuta anche con pochi elementi che richiamino un’atmosfera particolare, orientale o mediterranea, scegliendo piante che si adattano alle specifiche condizioni climatiche della zona e che siano fortemente caratterizzate da un determinato stile.

fiori e vista sul castello Trauttmansdorff
Estate a Castel Trauttmansdorff (foto Karlheinz Sollbauer/CastelTraurttmansdorff)

Il binocolo di Thun

Il Binocolo nasce da un’idea dell’architetto e designer altoatesino Matteo Thun. Si tratta di una struttura in metallo sospesa sulla valle in cui si trova il giardino, come se fosse un balcone a sbalzo supportato da piloni, cavi e un piano leggermente inclinato che si proietta nel vuoto partendo dalla montagna. Si raggiunge percorrendo un sentiero che ci conduce ai limiti del giardino, creando una sorta di immersione nella natura incontaminata che circonda il giardino stesso. Mentre camminiamo, le specie importate si mescolano alle piante autoctone: querce e palme si trovano a pochi passi di distanza da corbezzoli e betulle, mentre cespugli di rododendri così grandi da sembrare di un’altra specie.

Dall’alto, la vista sul giardino è straordinaria, con un impatto visivo notevole che permette di apprezzarne appieno la progettazione generale. Ogni modifica apportata al paesaggio è stata eseguita con tale sensibilità da risultare quasi invisibile.

Binocolo di Matteo Thun (credit tophotelaltoadige.it)
Binocolo di Matteo Thun (credit tophotelaltoadige.it)

La voliera

Il secondo elemento peculiare è la Voliera, un’altra struttura metallica che scompare tra la rigogliosa crescita di rampicanti. È un cilindro posizionato su un lato della valle, mentre il Castello di Trauttmansdorff, situato sulla collina, funge da spartiacque ideale. Entrando attraverso un sistema di porte doppie, ci si trova all’interno di una vera e propria voliera popolata da uccelli esotici, colorati e socievoli, che accolgono i visitatori con grande affabilità. È diventata un’attrazione e una meraviglia non solo per i bambini, con lori provenienti dall’Australia che si distinguono per i loro colori vivaci e brillanti. Attraversando la struttura, si accede a una passerella che si protende leggermente in avanti senza però distaccarsi troppo dal pendio, offrendo una vista non sul giardino sottostante, che si presenta come una festa di colori autunnali, ma sulle montagne che delimitano l’orizzonte. È uno spettacolo degno delle vette, eppure ci troviamo appena sopra il fondovalle.

Il giardino proibito

Situato accanto al Castello in uno spazio piccolo e appartato che potrebbe sfuggire a molti visitatori, c’è il cosiddetto giardino proibito perché ricco di piante e oggetti legati al simbolismo magico, alle tradizioni, ai veleni e agli spiriti che sono sopravvissuti all’avvento del cristianesimo. I visitatori che si trovano casualmente al Castello di Trauttmansdorff potrebbero considerarlo una sorta di gioco, ma l’attenzione ai dettagli e alla fedele ricostruzione, anche nei minimi particolari, si conferma anche in questo luogo. Collegato alla leggenda di Belinda e del suo corvo, il giardino ripropone il tema delle streghe come donne capaci di conoscere e utilizzare i poteri delle piante.

Tarda estate (foto Karlheinz Sollbauer/CastelTrauttmansdorff)
Tarda estate (foto Karlheinz Sollbauer/CastelTrauttmansdorff)

Info 

Il parco è aperto fino al 15 novembre dalle 9:00 alle 17:00.

Il biglietto intero costa 16 euro, 13 euro fino a 18 anni.

I venerdì di Giugno, Luglio e Agosto c’è il biglietto serale, a partire dalle ore 18:00, al costo di 9 euro.

Tel. 0473 235730, www.trauttmansdorff.it 

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